(1885-1932), riconosciuto come uno dei maggiori poeti italiani del Novecento, ha condotto un’esistenza particolarmente infelice. Dopo un’infanzia difficile nella natia Marradi, cerca più volte la fuga, in Francia e in Argentina, dedicandosi ai più diversi mestieri, senza tuttavia trascurare la lettura. Dichiarato “pazzo” in età giovanissima, trascorre molta parte della sua vita rinchiuso nei manicomi. Una breve ma intensa storia d’amore lo lega per qualche tempo alla poetessa Sibilla Aleramo. I Canti Orfici sono la sua opera più importante.
Canti Orfici | |
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Dino Campana | |
9788822753908 | |
Edizione integrale
I Canti Orfici sono, soprattutto, un incalzante susseguirsi di paesaggi interiori, inquieti, tesi e spaventati. La descrizione di un pomeriggio qualsiasi, o di un remoto borgo toscano, diventano così il pretesto per una confessione intima e carica di disperazione, in cui il poeta mostra – quasi senza pudore – tutti i suoi nervi scoperti. Dotato di una sensibilità straordinaria, Dino Campana si distacca dai suoi contemporanei, forse più quieti di lui, per dare espressione a una poesia fatta di ricordi, sogno e solitudine, a tratti violenta, e densa di una capacità di visione profonda e delicata.
Ma per il vergine capo
Reclino, io poeta notturno
Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
Io per il tuo dolce...