È nata nel 1942. Deportata a nemmeno due anni nel campo di concentramento di Auschwitz, è la più giovane sopravvissuta all’orrore. Oggi vive in Germania ed è una testimone attiva dell’Olocausto. Solo dopo anni e con l’aiuto di specialisti è riuscita a rimettere insieme i pezzi della propria storia, e nel libro Il numero sul tuo braccio è blu come i tuoi occhi racconta le sue memorie, che sono molto più di un’autobiografia.
La storia vera e mai raccontata della più giovane sopravvissuta all’inferno di Auschwitz
Il 3 novembre 1944, una bambina di nome Eva fu marchiata come prigioniera ad Auschwitz con il numero A-26959. Svenne tra le braccia di sua madre, ma sopravvisse al dolore del tatuaggio e a innumerevoli altri shock. Non aveva ancora compiuto due anni. Era nata a Novaky, Slovacchia, in un campo di lavoro per ebrei. Al momento della liberazione, il 27 gennaio 1945, sua madre Agnes era incinta della seconda figlia; Eva era malnutrita e soffriva di diverse malattie. «Si dimentichi della bimba, non sopravvivrà», dissero i medici ad Agnes. Ma Eva sopravvive e, cresciuta con una madre che, come molti scampati all’inferno, non parla mai delle atrocità...