Il napoletano non è un dialetto: è una lingua, una musica, un modo di essere
Il napoletano è più di un dialetto, è una lingua viva: giorno dopo giorno si esprime colorito nei vicoli, nelle piazze, nei mercati, ma anche nei circoli letterari, nella quotidianità familiare del popolo come della borghesia. Termini antichi e neologismi sempre nuovi si affiancano, esempi di vivacità e creatività ininterrotte. In napoletano risuonano i versi di Salvatore di Giacomo, il teatro di Eduardo de Filippo, il cinema di grandi attori come Totò e le canzoni immortali, da ’O sole mio a ’O surdato innamorato e Marechiaro. Questo dizionario non è solo un rapido e pratico strumento di consultazione per gli appassionati: è una sterminata collezione di piccole, preziosissime gemme.
Da abbabbià a zuzzùrro, uno strumento indispensabile per apprezzare la lingua viva dei partenopei ma anche l’arte di tante canzoni e poesie passate alla storia
Tra le espressioni presenti nel libro:
Acchiappanza: passeggiata di gruppo alla ricerca di donne da agganciare
Ammuinà’: mettere a soqquadro, fare confusione
Cazzìmma: abilità, anche un tantino subdola
’Mbruscenà’: strusciare, adulare
Parliamento: assemblea, colloquio, discorso
Sapùto: esperto
Spaccunià’: millantare
Truógolo: barca della tonnara
Vajàssa: donna del popolo
…e molte altre!