Credenze popolari, scaramanzie e devozione religiosa: l’affresco unico di un’isola magica dalle origini ai giorni nostri
In Sardegna la natura selvaggia, il mare cristallino, la cultura e le tradizioni del passato si accavallano e si intrecciano fino a formare un affascinante e unico rifugio dell’anima. Le leggende e i miti sono ancora profondamente radicati nella cultura dell’isola fino a compenetrare i costumi dei suoi abitanti e far apparire leggenda la vita stessa. Feste pagane diventate poi cristiane, superstizioni legate alla vita agricola e al raccolto: l’origine di alcune tra le molte tradizioni si perdevano nella notte dei tempi. Dolores Turchi, attraverso le testimonianze dei più anziani e i documenti recuperati in anni di ricerche e studi, ha raccolto e ricostruito una mappatura ideale della geografia dei riti e delle feste di uno dei luoghi più straordinari, non solo del Mediterraneo. Credenze popolari, scaramanzie travestite da devozione religiosa, il risultato è un magnifico e disteso affresco di vita agro-pastorale in cui il bene e il male si intrecciano e convivono formando il tessuto dell’umana esistenza. Un mondo in cui fede e magia si fondono e fanno da supporto alla vita quotidiana. Oltre duemila anni di un patrimonio straordinario, un’eredità unica che appartiene per sempre a chi la vuole conoscere.
Un’isola in cui fede e tradizione si fondono e le leggende hanno radici antiche
- Tracce di ierodulia e prostituzione sacra in Sardegna
- La magia dei cavalli verdi
- Chere: il ritorno delle anime
- Un racconto popolare ricorda il dio fenicio Eshmun
- I misteriosi labirinti sardi
- Le acque salutari e gli antri paurosi
- I giardini di Adone e il nennere sardo
- Tracce di lupercalia ad Orgosolo
- La Sardegna era l’Atlantide di Platone?
- I sacrifici umani per la richiesta della pioggia
- Un giuramento terrificante in Barbagia
- Il solstizio d’estate e i riti per la festa di S. Giovanni
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