L'Italia del pizzo e delle mazzette

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Tra corruzione e violenza, la fotografia di un paese ostaggio della criminalità organizzata

«Ho letto Bruno De Stefano. Un libro secco, chiaro, duro.»
Roberto Saviano

Con la violenza, l’inganno e la colpevole collaborazione di uomini delle istituzioni, le “quattro mafie” (Cosa Nostra, Camorra, ’Ndrangheta e Sacra Corona Unita) sono cresciute fino a stringere in una morsa d’acciaio l’Italia meridionale, a conquistare ampie zone del Centronord e a estendere la loro influenza sull’amministrazione di un numero imprecisato di Comuni, aziende sanitarie, piccole e grandi imprese. Nonostante le periodiche dichiarazioni di guerra rilasciate dai governi di ogni colore, la criminalità organizzata non è più un fenomeno rinchiuso nello spazio di un confine regionale ma un problema di portata nazionale, in grado di avvelenare vasti settori della società civile, della politica e dell’economia. Non si tratta più di fronteggiare bande isolate ma di fare i conti con una vera e propria holding della violenza che, con i suoi (almeno) novanta miliardi di fatturato, ha un giro d’affari pari al 7% dell’intero prodotto interno lordo e un potere di corruzione praticamente illimitato. Con una prosa coinvolgente e impietosa, De Stefano usa le armi del giornalismo investigativo per raccontare la verità sui rapporti tra Stato e criminalità organizzata, facendo emergere il ritratto sommerso di un Paese assediato, nel quale chi prova a ostacolare le cosche viene minacciato, costretto al silenzio, ucciso.

ISBN: 9788854126688 - Pagine: 480 - saggistica n. 50 - Argomenti: Politica - Società - Società e politica
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