Introduzione generale di Fabrizio Desideri
Edizioni integrali
«Quando Zarathustra ebbe trent’anni, abbandonò il suo paese e il lago del suo paese e andò sulla montagna. Qui godette del proprio spirito e della propria solitudine, e per dieci anni non se ne stancò. Ma alla fine il suo cuore si trasformò e un mattino egli si levò all’aurora, si pose di fronte al sole e così gli parlò.» Questo è l’inizio di quel grandioso mito che è Così parlò Zarathustra, forse il più noto tra i saggi di Nietzsche. Insieme con le altre opere qui raccolte, da Umano troppo umano a Al di là del bene e del male, dal Crepuscolo degli idoli a L’Anticristo e Ecce Homo, compone per il lettore un efficace attraversamento del pensiero nietzscheano e della sua scrittura fluida e magmatica, spesso animata da immagini drammatiche e quasi liriche, scolpite nella roccia eppure mobili, danzanti, in continuo ribollire. Nella parabola dell’idealismo tedesco Nietzsche rappresenta una sorta di spartiacque, un punto di non ritorno della filosofia. Le sue riflessioni, a partire dall’elaborazione sulla “morte di Dio” e sulla “volontà di potenza”, mettono l’uomo moderno di fronte alla necessità di una critica estrema, che fronteggia con la stessa spietata intransigenza l’immanenza da una parte e il nichilismo dall’altra.